Fede in Dio o nel mio Io?

Paolo dice: “Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle… mani” (cfr 2Tm 1). Quanti preti nel corso del mio cammino di fede mi hanno imposto le mani per donarmi lo Spirito Santo! Sono custode, tabernacolo, dello Spirito che vuole agire attraverso di me e ravvivare la mia e l’altrui fede. Non devo impedirglielo!
Poi Paolo ricorda: “Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro”. Chissà quante volte non ho testimoniato la fede per paura di essere giudicato magari come esaltato… Eppure Gesù non si è mai vergognato di me e dei miei vergognosi peccati, anzi mi ha incoraggiato a riprendere la dignità che avevo perso!
Che tragedia quando non mi lascio guidare dallo Spirito! Che imbarazzo se il Signore mi dicesse che sono in errore perché non conosco “le Scritture, né la potenza di Dio” (cfr Mc 12)! In effetti molto spesso mi costruisco una fede personale, a mo’ di Ikea, dalla quale prendo solo ciò che mi serve e l’adatto a mio piacimento, mi giustifica in tutto e fa di me un Dio…



In cosa/chi credo veramente?
Come custodisco la mia fede?
Come mi preoccupo di farla crescere? Mi faccio seguire nel mio cammino di fede?
Mi vergogno di testimoniare Cristo?
Quanto Gesù passa attraverso i miei atteggiamenti/parole?