Un Dio farmacista


Facile andare da Gesù quando abbiamo bisogno (magari di un sacramento), quando abbiamo qualcosa che non va e che vogliamo risolvere al più presto (magari un dispiacere, una malattia). Un po’ come quando andiamo in farmacia per prendere la soluzione al nostro male e finalmente liberarcene. Poi ci torniamo al prossimo (speriamo mai) bisogno. 

Peccato che per Gesù non sia così! Per Gesù questa non è fede, ma opportunismo. Lui vuole stare con noi anche quando stiamo bene. Pregare, andare a messa, mettersi in ginocchio ad adorare Gesù nel Sacramento dell’eucarestia è la migliore forma di ringraziamento al Signore per tutto ciò che fa o non fa nella nostra vita. Dovrebbe essere ringraziato almeno per averci permesso di aprire gli occhi al mattino e di richiuderli a sera.

Allora, l’episodio dei dieci lebbrosi ci riguarda (Lc 17, 11-19).
Tutti noi siamo lebbrosi, peccatori, chiamati a seguire Gesù nonostante il nostro peccato!  Seguire Gesù significa essere più uomini, essere vivi. Essere peccatori significa essere morti viventi. La preghiera accresce la nostra fede in Gesù e Lui ci libera dal peso del nostro peccato facendoci sentire amati, dandoci la forza di essere sempre più coerenti al suo insegnamento.

Gesù inizia a guarire i lebbrosi mentre essi cominciano a obbedire al comando che Gesù ha dato loro (“andate a presentarvi ai sacerdoti”). Essi vanno, ma sono concentrati su se stessi, sul loro corpo guarito anziché essere concentrati sul grande prodigio che Gesù stava compiendo. Eppure Gesù li guarisce lo stesso, nella speranza che loro capiscano e si mettano a seguirlo più seriamente.

La salvezza non è condizione, ma conseguenza di chi segue Gesù, di chi (almeno) si sforza di imitarlo.
La salvezza è già avvenuta per tutti e dieci… ma diventa efficace solo nell’incontro con il Salvatore. Incontrare significa conoscere, entrare nella vita di qualcuno…
Chi sa ringraziare (dal greco eucaristo) fa eucarestia, quindi, entra nel cuore di Dio e prende coscienza che tutti gli uomini sono da Lui amati. Saper stare davanti a Gesù eucarestia permette di conoscerlo profondamente.

I nove lebbrosi che non tornano da Gesù sono i non credenti, gli approfittatori dei quali si chiede conto all’unico che ha fede, colui che ha saputo ringraziare il Signore, che ha fatto eucarestia. Egli ha veramente incontrato Gesù! 

In questo incontro, Gesù ci affida la nostra missione che fa emergere la nostra responsabilità di fede: badare a quei non credenti ai quali ci manda perché credano guardando alla nostra vita!

Dall’eucarestia nasce la nostra missione: dice San Paolo che «l’amore di Cristo ci spinge» a fare qualcosa… Se non diventiamo responsabili dei nostri fratelli che non credono, li abbiamo già uccisi!

Il fine dell’uomo è dare gloria a Dio con la sua vita, ci ricorda Sant’Ireneo:
  • So glorificare Dio? Come lo glorifico?
  • La mia vita è esempio di fede?
  • Faccio eucarestia? So stare davanti a Gesù? Partecipo con fede alla Messa?
  • Ho il coraggio di badare alla fede dei miei fratelli?
  • Prego? Cosa chiedo a Dio nella mia preghiera?
  • So ringraziare Dio anche per ciò che mi dà? E per ciò che non mi dà?
  • Voglio guarire dai miei peccati? Cosa faccio per guarire?
d. Domenico