L’abbraccio di Dio (II DOM QUAR A)

Le notizie di questi giorni ci inquietano, ci turbano e ci spingono a perdere la speranza. C’è chi ha paura del virus, chi ha paura delle circostanze presenti, chi ha paura dei giorni che ci aspettano…

Il Vangelo di questa Domenica (Mt 17, 1-9) è così consolante: Gesù dice «Alzatevi e non temete». Essi si alzarono e videro solo Gesù.

Ecco che il Signore ci dice come affrontare questo tempo: alzandoci, non stando in poltrona a farci lavare il cervello da tutto ciò che ci propinano i notiziari, ma darsi da fare cercando di capire come posso intervenire per affrontare questo momento. A tutti capitano situazioni difficili. In questo periodo la stessa situazione la stiamo affrontando tutti insieme. La morte di una persona ci riguarda tutti, la corsa contro il tempo non appartiene solo alla scienza, ma a tutti.

Cosa possiamo fare in concreto? Anzitutto «non temere», non lasciarci spaventare e prendere consapevolezza che le redini di tutto sono nelle mani di Dio. Quindi, chi non può intervenire materialmente, come invece possono fare medici, infermieri, assistenti sanitari, ecc, può intervenire spiritualmente magari pregando che questi facciano bene il loro lavoro.

Avere Gesù nel cuore è importante, crederci fino in fondo è sacro santo, ma non basta. No. Non basta. Dio ha bisogno di sentire la nostra preghiera. Ha bisogno di vedere se sappiamo scomodarci. Troppo facile “pensare” a Gesù e alla Madonna, ben più scomodo è dedicare del tempo per pregare, anche in casa propria, ma pregare. E insegnare ad altri a farlo. Magari insieme.

Ci renderemo conto quanto sia bello stare col Signore che attende di abbracciarci e avvertiremo crescere la fiducia. E finalmente sentiremo cosa ha da dirci il Signore.

  • Prego? Come? Quanto? Quando?

 

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