Gesù chicco di vita (V Domenica di Quaresima B)

Gesù è vita

Quando Gesù parla del chicco di grano che muore, lo ricolleghiamo al fatto che stia profetizzando la sua morte. Ma Gesù parla di vita. Che è qualcosa di diverso.

Se ci pensiamo bene, il Signore con la sua morte ha dato senso alla morte, l’ha privata della paura e l’ha trasformata in vita. Gesù ci sta dicendo: quando morirò sappiate che vivrò io e vivranno molti grazie alla mia nuova vita.

Proprio come il chicco di grano che al suo interno più profondo porta il germe che, se piantato, dona nuova vita. Però quando il germe smette di essere seme vuol dire che si è trasformato in frutto, il chicco, e chi si nutre di quel frutto riceve energia, quindi vita. Se poi il chicco cade per terra, su quella stessa terra che gli ha dato vita, lui gliela restituisce e produce altra vita, altro frutto pronto a nutrire chiunque ne mangerà.

Noi traiamo forza dai cibi che riceviamo: il chicco di grano macinato non muore, ma è trasformato in ciò che noi mangeremo e dal quale trarremo energia.

In realtà, Gesù sta parlando della vita di ciascun cristiano: se noi sapessimo mettere da parte noi stessi, i nostri istinti, il nostro orgoglio e sapessimo nutrirci di Lui, della sua Parola e della sua vita, riceveremmo le energie spirituali per affrontare ogni prova.

Così poi, quando torneremo alla terra il nostro esempio di vita porterà frutto in chi si sarà nutrito della nostra presenza.

Gesù ci sta insegnando che non è importante conservare la vita, ma donarla per portare frutti. È questo che non lo spaventa a salire sulla croce, è questo che dobbiamo imparare da Lui: ci possiamo piegare, ma non ci spezzeremo. Moriremo sulla terra, ma con Gesù vivremo per l’eternità.

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