La bussola di Dio



Quanto fatichiamo per le vanità! (cf. Qo 1,2;2,21-23) 
Vanità significa “inconsistente”, “vuoto”… 
Quanto tempo sprechiamo a riempirci di cose vuote
Quanto tempo perdiamo a farci belli esteticamente, a curare relazioni opportunistiche o virtuali senza renderle fruttuose e belle, senza farle tendere a cose che possano aiutarci a crescere umanamente! 
Di quante cose inutili riempiamo la nostra vita solo perché crediamo che quelle ci fanno sentire pieni e realizzati!

Questo accade perché non siamo in grado di seguire l’invito di san Paolo: “Cercate le cose di lassù” (Col 3,1-5.9-11). 
Solo “le cose di lassù”, quelle che riguardano Gesù, mi aiutano a diventare una persona vera, concreta, che abbia il sapore di qualcosa, che sia capace di ragionare e dare un senso bello e pieno alla mia vita!

Quanta gente vuota vagabonda! Quante persone superficiali e senza un nobile fine di vita ci circondano! Quanta gente pigra e incapace di prendere in mano la “bussola di Dio”, la sua Parola, e di orientare la propria vita verso di Lui!

Anche a Gesù è capitato di incontrare questo genere di persone: quando nel Vangelo si racconta di un uomo che chiede l’intervento del Figlio di Dio circa una questione di eredità, di denaro, ovvero della cosa più materiale ed effimera che non potrà essere portata in cielo! Gesù si rifiuta di rispondere e pone una domanda destabilizzante per riportare l’attenzione sul vero fulcro: “Chi mi ha costituito giudice sopra di voi?” (Lc 12, 14). Gesù sta chiedendo: posso forse occuparmi delle vostre sciocchezze, delle cose basse, io che sono stato mandato sulla terra per farvi riflettere sulle cose più importanti e alte?

Siamo di nuovo di fronte a un caso in cui si vuol fare dire a Gesù ciò che vogliamo, vogliamo farlo ragionare come ragioniamo noi. 
Quante volte cerchiamo in Dio la giustificazione ai nostri errori, ai nostri interessi (politici, economici, di potere…) proprio come fa il terrorismo islamico! Proprio come ci sta ricordando il Papa: non è guerra di religioni, ma di interessi! 

Gesù non vuole farsi complice delle nostre bassezze!

Dunque il problema è l’egoismo, il desiderio sfrenato di possedere beni materiali perché ciò mi dà sicurezza. Ma le cose materiali che crediamo valere qualcosa creano illusione e prima o poi 
l’illusione genera delusione… 
e restiamo con un pugno di mosche.

Gesù è chiaro nel farmi capire che la mia vita non dipende dalle cose che possiedo… valgo molto di più! Cristo è morto per me per farmi capire questo!

La questione è verso chi stiamo orientando la nostra vita: verso me stesso o verso Dio? Accumulo beni che resteranno in terra o mi inizio a preparare per ciò che mi aspetta dopo la morte che non so quando arriverà?
Ecco perché Gesù chiama stolto/vuoto “chi accumula tesori per sé e non arricchisce per Dio” (Lc 12, 21).

E io chi voglio arricchire, Dio o il mio io?
Verso cosa sono orientato? Chi è la mia bussola?