Gesù ti chi-ama!

Sono in molti quelli che usano il cellulare in chiesa forse aspettando la chiamata di Gesù… ma una cosa è certa, se l’antenna del nostro cuore non è ben orientata verso di Lui, difficilmente sentiremo la sua chiamata.

Come chiama Gesù? Facendoti sentire amato e indispensabile per la sua missione. Perché Lui ha bisogno di te per operare nel mondo! È la tua vocazione.

Quando capirai che il Signore ha bisogno di te anche se sei “ammaccato” dalla tua umanità, allora ti sentirai chi-amato, perché Lui è così: non vuole i perfetti, ma gli imperfetti, i semplici, perché solo questi potranno a loro volta comprendere altri imperfetti e semplici e portarli sulla Sua strada. Chi si ritiene perfetto non può che essere superbo, quindi il suo cuore non è sintonizzato con Cristo, la sua antenna non riuscirà mai a percepire la Sua chiamata… anzi, la rifiuta proprio!

Gesù ha chiamato a sé pescatori, gente umile, trasformandoli in pescatori di uomini (cfr Mc 1,14-20). Ha chiesto loro di restare uomini, continuare a esercitare l’abilità umana di pescare, ma acchiappando i cuori di quanti desiderano incontrare Dio raccontando loro la gioia dell’incontro col Signore, la gioia del Vangelo!

Ciò che serve è credere nel vangelo, non al testo, ma alla notizia che Gesù ha portato e per la quale si è sacrificato: “Dio ti ama e vuole stare con te”. Bisogna buttarcisi dentro, con fiducia, la stessa che ha animato i quattro pescatori. 

Oggi il Signore vuol fare anche di te un pescatore di uomini, “cercatore di tutto ciò che di più umano, bello, grande, luminoso ogni figlio di Dio porta nel cuore”. Egli desidera che tu aiuti altri uomini a uscire dall’oscurità, un po’ come idealmente fa Dante con Virgilio a conclusione dell’Inferno «e quindi uscimmo a riveder le stelle», o come un’ostetrica che aiuta un neonato a venire alla luce e lasciare le acque materne per iniziare a vivere a pieno la sua vita…

Insomma, il Signore mi chiama ad aiutarlo:
  • Accetto o rifiuto questa chiamata? 

«Vocazione. È la parola che dovresti amare di più.
Perché è il segno di quanto sei importante agli occhi di Dio. 

È l’indice di gradimento, presso di Lui, della tua fragile vita. 

Sì, perché, se ti chiama, vuol dire che ti ama. 

Gli stai a cuore, non c’è dubbio. 
Ti affida un compito che solo tu puoi svolgere. 
Tu e non altri. 
Un compito su misura… per Lui. 
Sì, per Lui, non per te. 
Più che una missione, sembra una scommessa. 
Una scommessa sulla tua povertà.

Puoi dire a tutti: non si è vergognato di me.»
[don Tonino Bello]


d. Domenico