InstaVangelo del 22/12/2021

Lc 1,46-55

In quel tempo, Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente

e Santo è il suo nome;

di generazione in generazione la sua misericordia

per quelli che lo temono.

*

Dio viene come abbraccio. Dall’abbraccio delle due cugine scaturisce il canto del Magnificat da parte di Maria. 

Il suo canto non nasce nella solitudine, ma nell’abbraccio di due donne, nella danza dei corpi, in uno spazio di affetto. Dio viene nelle nostre relazioni, mediato da persone, da incontri, da dialoghi, da abbracci. 

«Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente». È bello credere e sapere che Dio continua a compiere grandi cose per noi. Spesso non ci rendiamo conto di tutto questo e preferiamo intonare il canto della lamentela piuttosto che quello della gratitudine. 

Spesso i nostri occhi appesantiti dalle cataratte non riescono a vedere le grandi cose che Dio continua compiere per e nelle nostre vite. Per guarire da queste malattie è necessario essere umili. 

«Ha guardato l’umiltà della sua serva». L’umiltà è la capacità di riconoscere i doni che abbiamo e rendere lode al Donatore. È proprio vero che l’umiltà apre tutte le porte, anche quella del cuore di Dio.

Oggi esercitati a scrivere su carta quali doni ti ha fatto il Signore e componi il tuo magnificat.

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