Mc 2,13-17
Gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
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Con la chiamata di Levi, oggi, siamo alla fine di una settimana in cui Gesù ha incontrato un’umanità ferita, sanandola in quattro ferite – lo spirito impuro, la suocera di Pietro, il lebbroso e il paralitico – per aiutarla a ritrovare se stessa nella relazione con Dio e con il prossimo.
Il Figlio di Dio è venuto ad abitare la carne dell’umanità e in questa carne ci salva, e per questo si rivela come medico dell’anima e del corpo.
Alla risposta che dà agli scribi dei farisei, «non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori», Gesù consegna la novità della venuta di Dio nel mondo: la salvezza passa per la riconciliazione integrale dell’uomo e di ogni uomo.
Sedendosi a mensa con pubblicani e peccatori, il Signore va oltre ogni limite e confine umano, perché si rende pienamente solidale con l’uomo che da Lui si lascia incontrare, manifestando così il nuovo volto del Padre.
- E, tu, riconosci la salvezza di Dio che raggiunge la tua umanità?
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