InstaVangelo del 11/2/2022

Mc 7,31-37

Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.

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In terra pagana, Gesù guarisce un sordomuto condotto da una folla più curiosa che credente, ma egli non è un mago. Gesù guarisce, per dire che Dio salva e per far sì che le persone si convertano. Suscita la loro ricerca di senso per iniziarle alla fede. 

Le guarisce dalla sordità e dal mutismo affinché acquistino giorno dopo giorno capacità di ascolto e forza nel parlare. Le parole del mondo sono spesso vuote e insignificanti, chiacchere fatte “per ingannare il tempo”. 

Spesso abbiamo la percezione che quasi niente di quello che ascoltiamo è essenziale. Gesù apre le nostre orecchie per farci ascoltare la sua Parola, l’unica che salva, dalla quale tutte le altre procedono. 

Questa Parola è il nome di Gesù: Jeshua, “Dio-Salva”. In un mondo che parla tanto di cose senza senso, che vuole farsi gli affari degli altri, che mette la testa sotto la sabbia per non sapere, Dio pronuncia la Parola salvatrice, forte e dolce, tenera e severa. 

Nel Battesimo, col gesto semplice del celebrante, il Cristo ci ha aperto le orecchie e le labbra e siamo rinati a vita nuova. Rendiamoci conto di questo dono grande.

  • ci sono parole vuote che riempiono la tua bocca togliendo spazio alla Parola di Dio?

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