InstaVangelo del 7/2/2022

Mc 6,53-56

Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

*

Una folla di ammalati si stringe attorno a Gesù. 

Molti cercano di toccare il lembo del suo mantello e in tanti ci riescono. 

Toccare il Cristo procura la guarigione. Non basta vedere e ascoltare Gesù e non è sufficiente nemmeno sentir parlare di Lui. Le persone vogliono toccarlo. 

È un gesto così umano, vero e comune che viene, purtroppo, etichettato frettolosamente come l’espressione di una religiosità infantile. Ma Gesù non ha parole di condanna perché questi gesti rivelano un bisogno profondo. 

Ad esempio: il gesto di toccare le immagini sacre, baciarle, come fanno i nostri fratelli delle Chiese bizantine, rivela lo stesso bisogno avvertito dalla folla: toccare l’umanità di Cristo. Desideriamo essere afferrati, come fa Cristo nelle icone della Discesa agli Inferi. 

Una semplice partecipazione intellettuale non ci soddisfa, perché siamo fatti di corpo, di respiri, di emozioni, e il bisogno di segni tangibili, di contatti umani. Tutto questo ci ricorda che è la comunione con Cristo a operare la nostra guarigione.

  • e tu, cerchi guarigione per le tue malattie anche spirituali?

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