InstaVangelo del 18/3/2022

Mt 21, 33-46

Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti.
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

*

Quella di oggi è una parabola forte, ma parla a ciascuno di noi, in particolare a tutti quei cristiani che sono convinti che basti credere per entrare un giorno nel regno di Dio e intanto vivere la vita terrena come peggio si desidera.

Sì, diciamo come peggio si desidera, perché spesso scegliamo di vivere non al meglio, ma al peggio. Solo il Signore e i suoi insegnamenti meditati e interrogati nella preghiera ci possono suggerire come essere coerenti e non soggetti ad alcuni potere. 

Non basta dire di credere a Gesù e poi sostenere una propaganda di morte, non basta andare a messa e poi non riuscire a perdonare un fratello/sorella, non basta prendere l’ostia consacrata a messa e poi non impegnarsi ad essere un testimone coerente con quello che Gesù insegna. 

Troppe volte crediamo che ciò che il Signore dica sia sempre per gli altri. Quando ascolti il Vangelo o un’omelia, come magari in questo momento, pensi spesso a quella persona o a quel collega che in effetti si comporta così…

  • E tu, sei coerente da chiederti se anche tu ha qualcosa di simile?

Il regno di Dio è per chi desidera diventare perfetto come Dio e si sforza in tutto per riuscirci.

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