InstaVangelo del 5/4/2022

Gv 8,21-30

E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». […] «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite».

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“Voi siete di quaggiù”. Questa affermazione vale per noi anche oggi, infatti spesso diciamo di credere in Dio, abbiamo una pallida consapevolezza di essere suoi figli, ma poi siamo così legati alle logiche, alle dinamiche, ai ragionamenti di questo mondo da non saper agire da Figli. 

Chi agisce da vero Figlio è proprio Gesù che si presenta con il nome che Dio aveva detto a Mosè quando doveva presentarsi dal faraone: “Io Sono”. Gesù è perché vive nel Padre, perché è Dio, e quella divinità che è in lui la esprime anche attraverso la sua umanità.

Anche noi siamo, perché abbiamo un germe divino in noi, ma non riusciamo a esprimere attraverso la carne la divinità che ci abita. E non basta essere ben educati e rispettosi dei precetti per dirci cristiani. La fede è Altro, con la A maiuscola.

  • E tu, in cosa hai precisamente fede?

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