InstaVangelo del 9/4/2022

Gv 11,45-56

Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». 
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». 

*

Caifa fa una profezia: Gesù deve morire per tutti. È curioso come nella sua crudeltà il messaggio del sommo sacerdote sia funzionale al progetto che Dio aveva già in mente. Caifa, senza saperlo sta collaborando all’opera di Dio, anche se nella sua intenzione vuole liberarsi di Gesù.

Se tutti ci lasciassimo ispirare da Dio collaboreremmo più consapevolmente al suo progetto di salvezza. Spesso abbiamo la presunzione di voler fare da soli e ci troviamo peggio di come ci saremmo ritrovati se avessimo lasciato lavorare il Signore.

Dio non vuole la crudeltà, ma la fedeltà. Questa trova la sua traduzione non solo nelle parole, ma anche nelle scelte che facciamo e nelle intenzioni con cui le facciamo. Quante volte di fronte a una sofferenza fuggiamo, e magari accogliendo in modo cristiano quella esperienza scopriremmo che Dio sta realizzando qualcosa attraverso quel dolore. Non fosse altro che stiamo partecipando al suo dolore portando la croce con Lui…

  • e tu come ti poni di fronte al dolore?

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