InstaVangelo del 19/5/2022

Gv 15,9-11

Disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

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(a cura di Giovanni Varuni)

Gesù non ci vuole musoni ma gioiosi. La cosa a cui dobbiamo stare attenti è di non confondere la gioia con l’allegria (almeno, non è solo questa) e la follia di momenti di sballo senza controllo. Queste sono cose che hanno in sé un rischio molto grosso: quello di allontanarci da Dio e farci credere che il dolore sia da evitare.

Certo, se accettassimo il dolore con passività e con masochismo non saremmo figli di Dio. San Pietro, infatti, ci dice: “Siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po’ afflitti da varie prove” (1 Pt 1, 6).

La gioia che nasce dall’essere cullati e accompagnati da Cristo ci aiuta a vivere la sofferenza con occhi diversi, occhi di speranza. Ci aiuta a fare memoria che la croce è solo una collocazione provvisoria che noi siamo nati per gioire nella Resurrezione e non restare immobili nel dolore.

Un bel promemoria in questo tempo di Pasqua.

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