Gv 15,12-17
Disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi».
*
(a cura di Giovanni Varuni)
Dare la vita per i propri amici. Gesù non poteva che chiederci una cosa più difficile di questa.
Donare la vita non è una cosa facile, farlo per i propri amici è ancora più difficile perché ci fa paura. Il problema è che ci lasciamo intimorire facilmente.
Donano la vita coloro che muoiono per la comunità, per Gesù. Ancora oggi ci sono tanti martiri. Non tutti, però siamo chiamati, a donarla fisicamente questa vita. Infatti, doniamo la vita quando la mattina perdiamo cinque minuti per rifare il letto (inoltre, dove sta scritto che deve rifarlo la moglie o la mamma).
Doniamo la vita quando tendiamo la mano all’amico, fratello in difficoltà. Sono piccole cose che, se fatte con costanza e in Dio, ci abituano a donare la vita sempre più, facendo un passetto più grande ogni volta e diventare eroe per abitudine, come diceva padre Giovanni Santolini, Missionario Oblato di Maria Immacolata morto in Congo nel 1997.
- E tu come doni la tua vita per Dio e in Dio?
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