InstaVangelo del 26/5/2022

Gv 16,16-20

Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

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Gesù sta preannunciando la sua dipartita. Sta finanche preparando i suoi seguaci a essere tristi. Credere in Gesù non significa non soffrire, ma ricevere un dono grande. È il dono dello Spirito Santo che permetterà, a chi lo accoglierà, di essere capaci di trasformare il lutto in gioia.

Lo Spirito infatti, ci consente di non fermarci davanti al sepolcro vuoto contemplando un corpo morto che non c’è più, bensì ci dona occhi nuovi per riconoscere che quel corpo è tornato in vita. 

Accogliere lo Spirito significa allora dare alla mente la possibilità di ragionare secondo categorie oltre l’umano: Dio è superiore, quindi non può fermarsi a qualcosa di umano. Lo Spirito incarnatosi in Gesù, prende natura umana ma per elevarla alle altezze celesti e portare il corpo oltre la sua natura.

Essere figli di Dio nello Spirito è questo: avere la consapevolezza che la tristezza non è il traguardo finale, ma il passaggio verso qualcosa di nuovo.

  • e tu come vivi la tua tristezza?

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