Ogni fedele è casa di Dio (VI Domenica del Tempo di Pasqua anno C)

Gv 14,23-29

Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

*

Essere persona significa essere casa.

Dal momento del Battesimo riceviamo in dono lo Spirito Santo che ci dà una nuova natura, quella divina. Questo significa fare spazio a Dio affinché abiti in noi e si serva di noi per vivere nel mondo.

Che bello se tutti dopo il Battesimo rinnovassimo il nostro spazio a Dio, lasciandolo abitare nel nostro cuore, nelle nostre scelte, nelle nostre parole, nei nostri atteggiamenti, ecc. Molto spesso, invece, capita che:

  • dimentichiamo di avere Dio in noi
  • non sappiamo cosa significhi essere cristiani (e non farlo)
  • ci riempiamo di altre cose o altri finti dèi (orgoglio, carriera, denaro, popolarità…) perché non ci fidiamo più del Signore Gesù.

Riempirci di altro vuol dire coprire la voce di Colui che ci parla costantemente e sottovoce. In questo caso il sentire non passa per l’orecchio, ma per il cuore che ci indica la strada di Dio attraverso sentimenti e atteggiamenti che siano buoni per tutti. 

Solo lo Spirito Santo, se invocato costantemente, potrà ricordarci ogni cosa e guidarci…

  • Tu da cosa o da chi ti lasci guidare davvero?

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