InstaVangelo del 20/6/2022

Mt 7,1-5

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.

Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

*

Ogni tanto mi capita che qualche brava signora venga a confessarsi, ma solo per convincermi che in fondo è una santa e non ha peccati. Gli unici suoi peccati sarebbero legati solo al suo coniuge. Da lì inizia l’elenco dei peccati del marito…

Storia del genere se ne verificano tante, perché in fondo Gesù ha ragione: cerchiamo sempre la pagliuzza altrui e mai vediamo la nostra coscienza. A volte questa si è appiattita a causa del modo di vivere e del contesto quotidiano che ci richiede certi comportamenti.

Essere cristiani significa anzitutto questo: tenere viva la propria coscienza, affinché non tutto ciò che facciamo sia giustificabile, perché non esiste nulla di male che sia giusto, per quanto l’abitudine ci abbia convinti che deve andare così.

Guardare la trave nel proprio occhio significa chiedere il dono dello Spirito al Signore e cercare di rispondere alla domanda: qual è il modo migliore in cui potrei agire? E sforzarsi di farlo. Sempre! Perché siamo programmati per il bene…

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