InstaVangelo del 18/7/2022

Mt 12,38-42

In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

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Il Vangelo presenta la discussione, ormai accesa tra Gesù, gli scribi e i farisei, che esprimono le attese del popolo di Israele nei confronti di un messia immaginato come personaggio potente, capace di mettere il popolo al riparo da situazioni spiacevoli. Gesù, invece, vuole salvare il mondo attraverso la conversione dei comportamenti e con la proposta di criteri diversi da quelli umani.

Egli è veramente la salvezza dell’umanità, ma vuole salvare in modo autentico, chiedendo di accogliere i valori del Vangelo e in particolare il comandamento nuovo, tutto suo, dell’amore vicendevole. Per questo la liturgia ci chiede di ascoltare la voce del Signore e di non indurire il nostro cuore, se saremo capaci di questo il rapporto con Dio viene purificato da una possibile “mentalità contrattuale”, per lasciare il posto a un rapporto di ascolto e di coerenza.

  • Sento di poter dire che il mio cuore è morbido?

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