Gv 3,13-17

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

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Abbiamo già parlato della croce come svuotamento dell’umanità di Gesù per accogliere la volontà del Padre. Nel Vangelo Gesù ricorda l’episodio di Mosè che per salvare il popolo nel deserto innalzò il serpente. Sembra una contraddizione dal momento che il serpente rappresenta il male, la morte.

Il popolo di Israele era stato liberato dalla schiavitù d’Egitto, ma non ne riconosceva il beneficio, guardava solo ai disagi del viaggio. Anche noi a volte ci abituiamo così tanto al male come al peccato, da non sentirne più il male. È in quel momento che inizia la morte. Come quando in tv si parla sempre di omicidi e guerre, alla fine si diventa insensibili e operare in quel modo diventa normale e talvolta lecito. 

Mosè deve innalzare il serpente, simbolo del male, per ricordare al popolo il pericolo che corre e ottenere la salvezza. Così Gesù sale sulla croce perché noi vedessimo che attraverso la morte innocente tutti possono essere salvati. Gesù assume su di sé il male per trasformarlo in bene. 

Diventa, cioè, l’anticorpo al male: chi assume Gesù nell’eucarestia ha la forza dello Spirito per emergere dal male che lo circonda e che tenta di schiacciarlo, e orientarsi verso la vita santa. Come il veleno del serpente che in piccole quantità diventa medicina tale da riconoscere il male e produrre gli anticorpi necessari per vincerlo. 

Allora si pone una questione di volontà: voglio vedere e riconoscere la grazia operata dal Signore e farla diventare forza che mi trasformi e mi orienti alla santità?

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