InstaVangelo del 8/3/2024

Mc 12,28b-34

Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».

Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».

Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».

Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

*

Non è strano che dobbiamo pagare una persona per farci ascoltare?

Nella mia esperienza di prete è capitato più di una volta di avere un penitente che veniva a confessarsi, non perché avesse realmente peccati di cui chiedere perdono, ma per raccontarmi fatti o situazioni nelle quali si trovava e non sapeva come fare. Insomma, voleva consigli o quanto meno voleva qualcuno con cui condividere, esternare, queste cose. Fin qui nulla di strano, se non fosse che quando ho fatto notare che l’oggetto del discorso non era materia di peccato la persona in questione mi confidò: “lo so, ma ho bisogno di qualcuno che mi ascolti, perché non ho i soldi per andare dallo psicologo e voi mi fate sentire molto ascoltato.

Senza voler entrare nel merito di cosa sia la confessione, o di come abbia risolto la questione con questi penitenti, questi episodi mi hanno fatto riflettere sulla verità di questo Vangelo.

Gesù dice che il primo comandamento è ascoltare, e il secondo è amare con tutto se stessi. Effettivamente, il primo atteggiamento lascia spazio al secondo. Pensiamo a quelle coppie che nascono dopo diversi appuntamenti in cui hanno avuto modo di conoscersi, di parlare… spesso questi sono più forti nella vita matrimoniale perché hanno scoperto la chiave dell’amore: l’ascolto, cioè il saper prendere ciò che l’altro dice e non lasciarlo ignorato.

Molte volte si dice, invece: “ma sì, lascialo dire e vai avanti per la tua strada!”. Questo atteggiamento è una chiusura che no vuole vedere i bisogni dell’altro e non si dà a se stessi l’opportunità di riflettere su cosa si può migliorare.

L’altro è un dono che il Signore ci dà, anche se non ci è molto simpatico, affinché ci faccia da specchio e ci consenta di affinare la nostra umanità a immagine di quel Padre che sempre conosce il figlio che ha di fronte e vi si rapporta secondo le sue aspettative, risultando, di fatti, accogliente.

Non basta fare un’offerta o una buona azione per dire di amare, l’amore nasce dall’ascolto del reale bisogno di chi abbiamo di fronte: se una persona ha bisogno di affetto e io le compro un paio di scarpe nuove, per quanto possa essere un bel gesto, non avrò soddisfatto il desiderio di quella persona di avere qualcuno che le donasse del tempo.

Allora, oggi prega il Signore affinché ti renda capace di saper ascoltare, ossia portare nel cuore chi ti metterà di fronte e di fare tuoi i sentimenti e le attese che porta con sé… anche se non ci venisse richiesto di parlarci.

L’amore si misura con il tempo che sappiamo donare a qualcuno  e con la propensione che abbiamo di andargli incontro.

don Domenico Bruno

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