InstaVangelo del 6/3/2024

Mc 16,9-15

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.

Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

*

Credere nel risorto è difficile. Molti desistono, ma l’atto di fede non è per tutti. Se i discepoli che avevano incontrato il risorto non venivano creduti benché vicini al tempo della risurrezione di Cristo, come possiamo pretendere che il mondo creda a noi oggi che non lo abbiamo visto fisicamente?

Molti criticano i cristiani proprio questo: perché credono in qualcuno che non vedono, quasi come fosse un amico immaginario. Gesù non è solo amico, ma vita! Credere in Gesù significa riconoscere le cose nuove e belle che la sua presenza porta nella vita di chi lo accoglie.

È normale che nei momenti bui capitino dei dubbi: il dubbio serve a ritrovare le ragioni della nostra fede. Il dubbio deve essere sfruttato per crescere, altrimenti diventa svilente. Ogni momento difficile deve essere trasformato in una opportunità. Ecco perché Gesù rimprovera gli Unidici “per la loro incredulità e durezza di cuore”: per credere al risorto non si può usare solo la ragione, ma bisogna credere con il cuore, che potremmo chiamare volontà. In fondo, quando si ama non si può usare la mente, quasi fosse tutto un calcolo matematico. Quando ci si fida di una persona la mente sarà sempre spinta a dubitare, a meno che il cuore non prenda il sopravvento e non ci si focalizzi sui sospetti che spesso non hanno un fondamento.

Credere nel risorto ha, invece, un fondamento: c’era chi lo aveva visto vivo e vero. Infatti, Gesù rimprovera i suoi “perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto”. Fidarsi della parola che ci viene tramandata da millenni è un grande atto di fede. Se questo fatto resiste nel tempo non è opera umana, ma opera dello Spirito Santo che tiene ancoràti alla Verità.

Per rispondere a questo atto di fede che il Signore ci chiede, dobbiamo solo abbandonarci e portare avanti la verità che ci è stata consegnata rispondendo all’unico comando che il risorto ci ha lasciato: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”.

  • cos’è che ancora ti spinge a dubitare?

don Domenico Bruno

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