Venerdì 22 Novembre 2024 – XXXIII settimana To
Lc 19,45-48
Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
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Che cosa c’è dentro il tuo tempio?
Quando Gesù entra nel tempio e scaccia i mercanti, ci sta dicendo che il tempio, il luogo più sacro, è stato trasformato in un mercato. Ebbene, succede anche a noi, oggi! Quante volte la nostra parte più sacra viene svuotata di Dio, o lasciamo che si riempia di rumori, distrazioni, ambizioni, frustrazioni e false priorità, finendo per perdere di vista ciò che conta davvero.
Il mondo che ci circonda, sempre più frenetico e legato all’immagine, ci manda messaggi che ci spingono a comprare, apparire, accumulare… È come se ogni giorno nel nostro “tempio interiore” si piazzasse una bancarella: quella del successo a tutti i costi, della popolarità sui social, o della rabbia verso chi è diverso da noi. E così, ciò che dovrebbe essere uno spazio di pace e incontro con Dio diventa un caos, un’agitazione.
Origene, un padre della Chiesa, diceva che “ogni anima fedele è un tempio di Dio”. Pensiamoci: se siamo davvero un tempio, di che cosa riempiamo questo spazio? Gli sguardi che rivolgiamo agli altri costruiscono ponti o alzano muri? Parole e azioni che feriscono o manipolano non sono forse come mercanti rumorosi che occupano lo spazio sacro?
Oggi, basta accendere un qualsiasi TG o aprire un qualunque social per vedere l’effetto devastante di cuori pieni di odio: bullismo, conflitti inutili, mancanze di rispetto intergenerazionale, leoni da tastiera… Magari ti è capitato di vedere una chat di gruppo degenerare, o un commento velenoso che distrugge. A volte non è difficile riconoscere il caos intorno a noi, ma è molto più difficile guardare al disordine che abita dentro di noi.
Gesù non si limita a denunciare, ma agisce, scaccia via il superfluo per restituire al tempio la sua bellezza. Anche tu puoi fare lo stesso: riconosci ciò che inquina il tuo cuore e scegli di ripulirlo.
E tu, cosa lasci entrare nel tuo tempio? C’è spazio per Dio, per il bene, per la verità?
don Domenico Bruno
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